da Molière
adattamento e regia Riccardo Rombi
con Giorgia Calandrini, Giuseppe Losacco, Francesco Franzosi, Guido Targetti, Dafne Tinti
produzione Catalyst
da Molière
adattamento e regia Riccardo Rombi
con Giorgia Calandrini, Giuseppe Losacco, Francesco Franzosi, Guido Targetti, Dafne Tinti
produzione Catalyst
Secondo momento della trilogia “L’umano ritrovato”, dedicata a Molière che ha già visto la messa in scena de “Il malato immaginario”. La scelta cade sul Misantropo per affrontare una commedia sociale, nella quale, Molière si diverte a portare in scena un girotondo di personaggi come in un atelier di moda. Un mondo che, fuori da quel laboratorio artigianale, sta cambiando, rincorrendo nuovi miti e nuove mode, confondendo etica con l’estetica, la musica col frastuono e l’amore con l’adulazione. Compositori improvvisati, mistici, badanti e promoter, si alternano sulla scena, ognuno col suo desiderio, non celato, di conquistare gli onori della cronaca, tessendo un labirinto di allusioni e illusioni.
Il solo e frastornato protagonista tenterà di sciogliere la matassa ingarbugliata del mondo, cercando di ritrovare il capo del filo da cui tutto ha avuto origine, ma finirà col ritrovarsi, come in una tela di ragno, impigliato. Dietro la commedia si cela una rivelazione amara: la tragedia della condizione umana, fragile e subordinata a eventi incontrollabili. Questo è il motivo per cui oggi abbiamo scelto di mettere in scena un testo di Molière. Nel XVII secolo le sue opere trovavano la loro ragion d’essere nella critica sociale all’ignoranza. Oggi, nel contesto storico che stiamo vivendo, queste tematiche sono più attuali che mai. Molière, con la sua ironia tagliente e la sua profondità di pensiero, ci offre una lente attraverso cui osservare la società di ieri e di oggi. Le sue opere ci ricordano che la commedia, nella sua essenza, non è solo intrattenimento, ma un mezzo per esplorare e comprendere le tragedie umane.