di e con Alessandro Lay
luci Giovanni Schirru
suono Matteo Sanna
scene Mario Madeddu Marilena Pittiu Matteo Sanna Giovanni Schirru
organizzazione Tatiana Floris
produzione Cadadie Teatro Cagliari
grazie a Sandro Angioni e Sergio Albertini per i consigli preziosi
Che cos’è una lingua? “Un sistema di segni”, risponde nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un “sistema di segni”; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella “partita”, che è un vero e proprio discorso drammatico.
Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un “prosatore realista”; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un “poeta realista”.
Pierpaolo Pasolini
Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare.
E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol… Alessandro Lay